Disturbi d’Ansia (sociale e da separazione)
Disturbo ossessivo-compulsivo
Perfezionismo clinico
Tic e balbuzie
Depressione
Disturbi di personalità
Disturbi alimentari (Anoressia, Bulimia, Binge Eating)
Disturbi psicosomatici
Ipocondria e paura delle malattie
Insonnia
Autolesionismo
Disturbo di panico
Mutismo selettivo
DSA
BES
Area Psicoterapica
Attività di mental training individuale e di gruppo con atleti adulti e in età evolutiva (gestione dell’ansia, potenziamento dell’attenzione, prevenzione abbandono sportivo, gestione dell’infortunio)
Attività di consulenza e formazione ai genitori e agli allenatori/istruttori
Training di assertività e comunicazione efficace
Training di gestione dello stress
Training di potenziamento dell’autostima
Percorsi psicoeducativi di gestione della genitorialità
Percorsi psicoeducativi di gestione delle nuove tecnologie e prevenzione delle cyberdipendenze
Percorsi di educazione alla sessualità rivolti a genitori e figli
DEPRESSIONE
La depressione è una malattia del tono dell’umore, che può essere associata a eventi negativi e/o traumatici (separazioni coniugali, rottura di una relazione, lutti, difficoltà nei rapporti familiari o interpersonali, cambiamenti importanti, licenziamenti, fallimenti, una bocciatura a scuola….) , ma può essere anche conseguenza di una prolungata assenza di gratificazioni, anche in assenza di eventi traumatici.
Il disturbo è molto diffuso, riguarda il 15% della popolazione ed è in progressivo aumento. I sintomi possono colpire chiunque e a qualsiasi età, ma è più diffuso tra le donne adolescenti e adulte.
DISTURBI ALIMENTARI
I disturbi alimentari psicogeni sono caratterizzati da un’alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e la forma fisica, preoccupazione intorno alla quale ruota l’intera vita della persona, limitandone le capacità razionali, scolastiche/lavorative e sociali.
Colpiscono soprattutto le adolescenti di sesso femminile, ma negli ultimi anni sono in aumento nel sesso maschile, e nei bambini.
Esistono dei processi che contribuiscono a mantenere il disturbo dell’alimentazione come l’ isolamento sociale, la comparsa di abbuffate e i suoi effetti negativi sul peso e sul senso di controllo, i sintomi della denutrizione e l’evitare di esporre il corpo. Solo una piccola percentuale di persone affette chiedono aiuto, perché l’ individuo all’ inizio non si rende conto di avere un problema. Spesso il disturbo alimentare è associato ad altre patologie psichiatriche come la depressione, i disturbi d’ ansia, l’ abuso di alcool o di sostanze, il disturbo ossessivo compulsivo e i disturbi di personalità.
INSONNIA
Il termine insonnia deriva dal latino e letteralmente significa mancanza di sogni, quindi chi soffre di insonnia ha difficoltà di inizio, durata, mantenimento o qualità del sonno. L’ insonnia non è una malattia, ma è un sintomo di svariate condizioni patologiche psichiche o fisiche.
L’ insonnia si definisce “primaria” quando ha una forma indipendente e autonoma, “secondaria” quando deriva da un’ altra condizione medica o psichiatrica.
L’ insonnia psicofisiologica è la più comune forma di insonnia primaria, causata da due elementi che sono la preoccupazione del soggetto riguardo all’ insonnia ed alcuni processi di condizionamento. Spesso capita che a causa di stress, problemi di salute, eventi traumatici o lutti il soggetto non riesca a dormire e la sua preoccupazione di trascorrere un’ altra notte senza dormire impedisca il rilassamento fisico e psichico indispensabile per addormentarsi.
IPOCONDRIA E PAURA DELLE MALATTIE
L’ipocondria è la paura o la convinzione di avere una grave malattia, basata su una errata interpretazione di uno o più segni o sintomi fisici. Per poter parlare di ipocondria è necessario che una valutazione medica escluda qualsiasi condizione medica che possa spiegare i sintomi. Le preoccupazioni possono riguardare un solo organo o un’ unica malattia oppure più apparati, e sono relative alle funzioni corporee (es. il battito cardiaco, la traspirazione), ad alterazioni fisiche di lieve entità (es. una piccola ferita o un banale raffreddore) o a vaghe sensazioni fisiche. I soggetti con ipocondria sono convinti che i medici con cui sono venuti in contatto non siano stati in grado di capire la vera natura del loro problema e di fornire una soluzione adeguata. Possono allarmarsi anche solo leggendo o sentendo parlare di una malattia, se vengono a sapere che qualcuno vicino a loro o simile a loro si è ammalato, o a causa di sensazioni che avvertono nel loro corpo.
DISTURBO D’ANSIA DA SEPARAZIONE
Il disturbo d’ansia da separazione è caratterizzato dalla presenza di un’ansia molto intensa ( fino alla vera e propria paura) di separarsi e allontanarsi dalla figura di riferimento.
La prevalenza di questo disturbo è del 4% nei bambini e dell’1,6% negli adolescenti e del 0,9-1,9 % negli adulti. E’ il distrubo d’ansia più diffuso nei bambini con meno di 12 anni ed è distribuito equamente tra maschi e femmine.
DISTURBO D’ANSIA SOCIALE
La caratteristica principale di questo disturbo è la presenza di un’ansia molto forte che il soggetto sperimenta in tutte quelle situazioni dove può essere soggetto a giudizio da parte degli altri.
La prevalenza di questo disturbo è intorno al 2,3 % in Europa. In generale si registrano maggiori tassi d’ansia sociale nelle femmine piuttosto che nei maschi ma nella popolazione clinica la prevalenza invece è simile nei due sessi.
MUTISMO SELETTIVO
Questo disturbo è più tipicamente presente nei bambini. La sua caratteristica principale è il fatto che il bambino non riesce, pur avendo raggiunto uno sviluppo del linguaggio adeguato per l’età, a parlare in situazioni dove dovrebbe farlo.
Questo disturbo è un disturbo relativamente raro con un’incidenza che varia dallo 0,03 all’1% a seconda del campioni clinici o scolastici. Di solito ha un esordio di solito precedente ai 5 anni.
DISTURBO DI PANICO
La caratteristica principale di questo disturbo è la presenza nel soggetto di apparenti inaspettati attachi di panico cioè di una sensazione di diagio molto intenso che dura alcuni minuti.
La prevalenza di questo disturbo è intorno al 2-3% in Europa negli adulti e negli adolescenti. Le femmine sono colpite più spesso rispetto ai maschi, con un rapporto di circa 2:1. Il disturbo ha una prevalenza bassa sotto i 14 anni ( < 0,4) ed aumenta di prevalenza dopo i 14 anni.
BALBUZIE
La balbuzie e’ un disturbo del linguaggio che non permette a chi ne soffre di esprimersi in modo fluido, scorrevole.
Si tratta di un’anomalia del normale fluire e della cadenza dell’eloquio (inadeguati per l’eta’ del soggetto) caratterizzata dal frequente manifestarsi di ripetizioni di suoni e sillabe, prolungamento di suoni, interruzioni di parole (cioè, pause all’interno di una parola), pause del discorso, circonlocuzioni (sostituzione di parole per evitare parole problematiche), parole emesse con eccessiva tensione fisica, ripetizione di intere parole monosillabiche (per es., “HO-HO-HO-HO fame”)
Tipicamente, esordisce tra i 2 e i 7 anni e la precocita’ dell’inizio rende questo disturbo piuttosto insidioso.
Pur caratterizzandosi come disturbo dell’eloquio, in realtà la balbuzie è un disturbo multidimensionale con una forte componente emotiva e psicologica.
DISTURBI PSICOSOMATICI
La persona che soffre di un Disturbo Psicosomatico presenta sintomi fisici nella forma di disturbi organici o infiammazioni, che tuttavia in realtà derivano da cause psichiche.
Di fatto, si tratta di una risposta “fisica” (vegetativa) a situazioni di disagio psichico o di stress. Le emozioni negative, come il risentimento, il rimpianto e la preoccupazione possono mantenere il sistema nervoso autonomo (sistema simpatico) in uno stato di eccitazione e il corpo in una condizione di emergenza continua, a volte per un tempo più lungo di quello che l’organismo è in grado di sopportare. I pensieri troppo angosciosi, quindi, possono mantenere il sistema nervoso autonomo in uno stato di attivazione persistente il quale può provocare dei danni agli organi più deboli.
DSA
Cosa sono i DSA ?
DISTURBI SPECIFICI APPRENDIMENTO DSA
Il disturbo non è una malattia, ma è un’alterazione di una specifica funzione.
E’ specifico perché riguarda una specifica abilità e non l’intelligenza di una persona.
Coinvolge abilità di apprendimento scolastico, quali la lettura, la scrittura ed il calcolo.
(F. Celi)
DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO
Il disturbo ossessivo-compulsivo, è un disturbo su base ansiosa caratterizzato da pensieri, immagini o impulsi ricorrenti, intrusivi e ripetitivi (ossessioni), che determinano emozioni negative, come ansia, disgusto, colpa e “obbligano” la persona ad attuare azioni materiali o mentali ripetitive e ritualizzate (compulsioni), con lo scopo di rassicurarsi, gestire il disagio, evitare conseguenze temute catastrofiche.
BES – Bisogni Educativi Speciali
Cosa sono i BES ?
I bisogni educativi speciali, di cui si parla per la prima volta nella Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012, racchiudono una categoria molto ampia di alunni:
- gli studenti con disabilità riconosciuta fisica, sensoriale o cognitiva (per i quali viene applicata la legge 104 ed è previsto l’insegnante di sostegno e un PEI, Piano Educativo Individualizzato );
- studenti in condizioni momentanee o permanenti di svantaggio socio-economico, culturale, linguistico (es. bambini stranieri appena arrivati in Italia)
- gli alunni affetti da disturbi evolutivi specifici, che non possono essere certificati né ai sensi della legge 104 (disabilità) né della legge 170/10 (DSA). Tra questi, l’ADHD, l’intelligenza cognitiva limite, i disturbi del linguaggio, i disturbi della comprensione del testo, disturbo dello spettro autistico lieve, deficit nell’area non-verbale…
- gli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA, per i quali viene applicata la legge 170/10 ) o difficoltà di apprendimento che non rientrano nei DSA.
ADHD – Sindrome da Deficit di Attenzione con Iperattività
Cosa è l’ADHD ?
Il Disturbo da Deficit di Attenzione /Iperattività, DDAI o ADHD, è un disturbo evolutivo dell’autocontrollo, caratterizzato da:
- difficoltà di attenzione: evidenti difficoltà a rimanere attenti o a lavorare su uno stesso compito per un periodo di tempo sufficientemente prolungato.
- il problema più evidente nell’ADHD è il mantenimento dell’attenzione, soprattutto durante attività ripetitive o noiose. Queste difficoltà si manifestano anche in situazioni ludiche, il bambino passa frequentemente da un gioco all’altro senza completarne alcuno.
- iperattività: eccessivo livello di attività motoria e vocale, continua agitazione, difficoltà a stare seduto e fermo al proprio posto.
- impulsività motoria e verbale: difficoltà a dilazionare una risposta, ad attendere una gratificazione, a inibire un comportamento inappropriato, talvolta anche pericoloso, per l’incapacità di prevedere le conseguenze delle proprie azioni. Il bambino risponde troppo velocemente a scapito della correttezza delle risposte, interrompe gli altri mentre stanno parlando, non riesce a stare in fila e ad aspettare il proprio turno. Caratteristica stabile durante lo sviluppo e presente anche nell’adulto con ADHD
Spazio PsicoAlimentandosi
Percorsi di Psiconutrizione individuali e di gruppo
Psicologia e Nutrizione. Un progetto di PsicoNutrizione, che vede la sinergia tra due professioni, la nutrizionista e la psicologa, per portare a risultati migliori e più duraturi. Perché cambiare un comportamento o uno stile alimentare significa coinvolgere e modificare l’intero stile di vita. Perché un corpo in salute lavora meglio se anche la mente ci sostiene nel modo giusto, influenzando la motivazione e la determinazione nel raggiungere gli obiettivi desiderati.
La dr.ssa Ilaria Carniglia, biologa nutrizionista, realizza un piano alimentare su misura, in base alle caratteristiche e esigenze specifiche della persona.
La dr.ssa Lorena Boscaro, psicologa esperta di condotte alimentari, supporta la persona nel suo percorso di cambiamento nutrizionale, aiutandola a modificare pensieri, emozioni e comportamenti disfunzionali legati al proprio rapporto con il cibo.
- A chi è “sempre a dieta”
- A chi ha difficoltà nella gestione di un piano alimentare
- A chi soffre di attacchi di fame nervosa o fame incontrollata
- A chi desidera sviluppare un rapporto più sano, consapevole ed equilibrato con il cibo e il proprio corpo
- A chi soffre di disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, bingeeating, ortoressia) o di dipendenze da cibo
- A chi sta vivendo situazioni di forte stress associati a disturbi quali gastrite, difficoltà digestive, colon irritabile, celiachia
- A chi sta attraversando momenti delicati del ciclo di vita: adolescenti, donne in gravidanza, donne in menopausa