Area Logopedica
AFASIA
L’afasia è la condizione in cui si perde o si modifica la capacità di comunicare verbalmente. La persona con afasia può presentare difficoltà ad esprimersi verbalmente, a comprendere ciò che gli viene detto, a leggere e a scrivere. A seconda della lesione cerebrale e di altri fattori, il sintomo può essere più o meno grave andando ad intaccare in toto le abilità menzionate o parte di esse.
CHE COSA SI PUÒ FARE?
Il logopedista effettua una valutazione dettagliata delle abilità comunicative-linguistiche. Sulla base della valutazione imposterà un trattamento specifico di potenziamento delle abilità deficitarie per superare la difficoltà e recuperare il più possibile l’autonomia comunicativa. In alcuni casi potrà rendersi necessario adottare una modalità comunicativa alternativa.
Viene inoltre fornito supporto alla famiglia per definire il sistema comunicativo più efficace per comunicare con il proprio caro.
Link: http://www.aitafederazione.it
DISARTRIA
La disartria consiste nella difficoltà a controllare e coordinare i movimenti muscolari del distretto orale (labbra, lingua, mandibola, velo palatino) e il respiro per articolare bene i suoni del linguaggio. L’eloquio disartrico è difficilmente udibile e intellegibile con ridotta efficacia nello scambio comunicativo.
CHE COSA SI PUÒ FARE?
Il logopedista effettua una valutazione dettagliata delle dinamiche respiratorie, articolatorie e vocali sulla base della quale imposterà un trattamento personalizzato. L’obiettivo del trattamento logopedico è potenziare le aree deficitarie e superare le difficoltà recuperando il più possibile l’autonomia comunicativa. In alcuni casi potrà rendersi necessario adottare una modalità comunicativa alternativa.
DISFAGIA
La disfagia è un disturbo della deglutizione caratterizzato dalla difficoltà nel passaggio di cibi solidi e/o liquidi dalla bocca allo stomaco.
I segni principali di tale difficoltà sono la comparsa di tosse durante o subito dopo l’alimentazione, modifica della voce o della respirazione dopo la deglutizione, deglutizioni multiple per ogni boccone, affaticabilità, allungamento del tempo di alimentazione, lentezza o ritardo nell’iniziare la deglutizione, storie di ricorrenti bronchiti e polmoniti, sensazioni di soffocamento e accumulo di cibo nel cavo orale.
CHE COSA SI PUÒ FARE?
Il logopedista effettua una valutazione delle abilità deglutitorie ed invia al medico specialista per gli approfondimenti del caso. Il trattamento comporta rieducazione funzionale delle strutture coinvolte nella deglutizione, modifica dello schema dietetico, ed eventuale impostazione di posture e manovre facilitanti al fine di ottenere una deglutizione il più funzionale possibile ma al contempo sicura.
Viene, inoltre fornito supporto al care giver per seguire ed aiutare il proprio caro durante l’alimentazione.
PARALISI DEL NERVO FACCIALE (VII NERVO CRANICO)
La paralisi del nervo facciale consiste nell’incapacità di attivare la muscolatura di un emi-lato del volto.
Quando si verifica un danno a carico del VII nervo cranico, si può osservare impossibilità nel chiudere l’occhio e nel movimento delle labbra (estensione e protrusione). Questo può portare, a seconda della gravità, a difficoltà di masticazione e alimentazione, di linguaggio, di irritazione dell’occhio, oltre ad un evidente deficit estetico.
CHE COSA SI PUÒ FARE?
Il logopedista effettua riabilitazione tramite esercizi e utilizzo di tecniche specifiche per far riprendere funzionalità al nervo e quindi alla muscolatura del volto, specialmente del muscolo orbicolare (labbra) e dei muscoli masticatori. Inoltre effettua valutazione e supporto per l’alimentazione e il linguaggio se compromessi.
DISFONIA
Per disfonia si intende una alterazione nella produzione della voce. Possono presentarsi modifiche del timbro vocale, dell’intensità della voce (volume), e del tono che spesso appare rauco, soffiato e talvolta stridulo. Le persone che presentano disfonia possono lamentare dolore laringeo e affaticabilità dopo la prestazione vocale, tensione e rigidità muscolare, difficoltà a portare a termine una conversazione o ad utilizzare la voce in ambienti rumorosi.
La disfonia può essere causata da aspetti organici oppure da un uso eccessivo o scorretto della voce che può portare alla comparsa di noduli sulle corde vocali. Le persone più colpite sono coloro che utilizzano molto la voce per lavoro o per hobby come gli insegnanti, i venditori, gli istruttori di fitness, i cantanti, gli attori, i centralinisti ed altri professionisti. Spesso la disfonia si presenta anche nei bambini (forti urlatori).
Se il problema di voce persiste per più di 2-3 settimane o ha un andamento altalenante nel tempo potrebbe essere il segno di una disfunzione da prendere in considerazione prima di danni eccessivi alle corde vocali.
CHE COSA SI PUÒ FARE?
Il logopedista effettua valutazione, in équipe con il medico specialista foniatra/otorinolaringoiatra, della respirazione e della fonazione. Tramite esercizi specifici andrà ad impostare una corretta dinamica respiratoria, una adeguata coordinazione pneumo-fonica e la ricerca del rilassamento necessario a livello laringeo. Inoltre, tramite l’utilizzo di tecniche specifiche (Proel, Miv, EVT, e altre) è possibile eliminare i noduli vocali e migliorare e ricercare i corretti parametri vocali come intensità, frequenza e risonanza. In aggiunta vengono fornite al paziente e ai famigliari tutte le indicazioni necessarie per gestire al meglio la propria voce, evitando abitudini che potrebbero favorire la ricomparsa del problema. Al termine del trattamento il soggetto conoscerà come funziona la voce, avrà ri-acquistato una voce pulita e sarà in grado di adottare le strategie adeguate per evitare l’insorgere di ulteriori patologie a carico delle corde vocali.
Il trattamento viene effettuato sia per adulti che bambini.
SQUILIBRIO MORFO-ORO-FACCIALE E DEGLUTIZIONE DEVIATA
Per Squilibrio Morfo-Oro-Facciale (SMOF) si intende un’alterazione della funzionalità dei muscoli della bocca, del naso e del volto. Tale disfunzionalità può incidere sulla funzione deglutitoria, su quella masticatoria, sulla respirazione e sulla funzione articolatoria.
Le persone con SMOF possono presentare:
Difficoltà od incapacità nel soffiare il naso
Respirazione orale con tendenza a tenere la bocca aperta
Deglutizione deviata con postura scorretta della lingua
Masticazione monolaterale o anteriore
Malocclusioni dento-scheletriche e alterazioni posturali
Dolore o sublussazione dell’articolazione Temporo-Mandibolare (ATM)
Disturbi nel sonno (russamenti, apnee notturne …)
Scarsa mimicità del volto
Produzione scorretta di alcuni suoni del linguaggio
CHE COSA SI PUÒ FARE?
Il logopedista effettua valutazione logopedica che coinvolge tutti gli aspetti interessati in équipe con altre figure specialistiche (odontoiatra, fisioterapista, osteopata, ortottico …).
Tramite la presentazione e l’esecuzione di esercizi specifici e mirati si cercherà di ottenere l’equilibrio più adeguato per ogni individuo, modificando le abitudini esistenti e creando nuovi schemi neuromotori.
Link: https://www.smofitalia.it
BALBUZIE
La balbuzie è un disturbo della parola in cui il discorso non è fluido ma appare interrotto da pause, prolungamenti di vocali, ripetizioni di parole o parte di esse. Ai segni vocali possono associarsi anche tic o movimenti involontari di alcuni distretti corporei (capo, occhi, mani..).
CHE COSA SI PUÒ FARE?
Il logopedista collabora in èquipe con altre figure (psicologo-psicoterapeuta, fisioterapista, TNPEE …) per la presa in carico del paziente.
Nello specifico, il logopedista si occupa del controllo del flusso aereo, del rilassamento di mandibola e strutture orali e della verbalità con esercizi mirati. Il paziente acquisirà le giuste tecniche per gestire le disfluenze durante l’eloquio in modo da ottenere un linguaggio il più fluente possibile.
Viene inoltre fornito supporto alla famiglia per aiutare il proprio caro ad esprimersi fluentemente.
INSUFFICIENZA TUBARICA
Per insufficienza tubarica si intende una disfunzione ostruttiva della tuba di Eustachio, che collega naso e orecchio. Può capitare che la tuba non si apra correttamente durante la deglutizione impedendo o limitando così la ventilazione e la pulizia dell’orecchio con la possibilità di sviluppare otiti croniche che possono portare, oltre che a fastidio e dolore, ad abbassamenti o perdita di udito.
CHE COSA SI PUÒ FARE?
Tramite una serie di esercizi mirati, muscolari e di respirazione, e l’esecuzione di manovre specifiche si permette alla tuba di riprendere la propria funzionalità in modo da favorirne l’apertura, migliorare la ventilazione e la pulizia dell’orecchio medio così da ridurre ed evitare la comparsa delle infezioni.
DISTURBO DI LINGUAGGIO
Un bambino con disturbo di linguaggio presenta difficoltà nella comprensione e/o nella produzione del messaggio verbale. Queste possono presentarsi a livello di articolazione dei suoni (la parola non viene articolata correttamente risultando poco comprensibile), a livello lessicale (vocabolario scarso e con difficoltà di recupero delle parole), a livello sintattico (difficoltà nella produzione di frasi), a livello di comprensione linguistica.
Tale difficoltà si manifesta nei primi 3 anni di vita del bambino ed è importante riconoscerla ed intervenire precocemente per permettere al bambino uno sviluppo adeguato del linguaggio e delle abilità di letto-scrittura (fortemente correlate con lo sviluppo del linguaggio). Anche il comportamento può modificarsi: bambini con difficoltà del linguaggio possono manifestare un comportamento iperattivo e violento o, al contrario, molto chiuso ed evitante.
CHE COSA SI PUÒ FARE?
Il logopedista effettua valutazione delle abilità linguistiche in èquipe con altre figure professionali per intercettare le difficoltà e la loro origine. Effettua terapia di supporto ai genitori per aiutare i propri bambini nello sviluppo del linguaggio, fornendo consigli su come stimolarlo correttamente.
A seconda delle difficoltà evidenziate, viene effettuata terapia diretta con il bambino al fine di raggiungere una buona abilità comunicativa. Il trattamento logopedico prevede l’impostazione di un’articolazione precisa, l’ampliamento del vocabolario, la stimolazione di una comprensione adeguata all’età e la corretta costruzione della frase e della narrazione.
La terapia viene effettuata con l’ausilio di giochi per permettere al bambino un apprendimento migliore.