INSONNIA
Il termine insonnia deriva dal latino e letteralmente significa mancanza di sogni, quindi chi soffre di insonnia ha difficoltà di inizio, durata, mantenimento o qualità del sonno. L’ insonnia non è una malattia, ma è un sintomo di svariate condizioni patologiche psichiche o fisiche.
L’ insonnia si definisce “primaria” quando ha una forma indipendente e autonoma, “secondaria” quando deriva da un’ altra condizione medica o psichiatrica.
L’ insonnia psicofisiologica è la più comune forma di insonnia primaria, causata da due elementi che sono la preoccupazione del soggetto riguardo all’ insonnia ed alcuni processi di condizionamento. Spesso capita che a causa di stress, problemi di salute, eventi traumatici o lutti il soggetto non riesca a dormire e la sua preoccupazione di trascorrere un’ altra notte senza dormire impedisca il rilassamento fisico e psichico indispensabile per addormentarsi.
L’insonnia “secondaria” spesso è associata a disturbi psicologici, quali la depressione e l’ansia, all’uso di alcol, droghe e farmaci, a problemi respiratori durante il sonno, a patologie mediche (problemi cardiaci, ipertensione), intossicazioni e condizioni ambientali sfavorevoli.
I disturbi del sonno si differenziano anche rispetto all’ età, infatti di solito le persone giovani o di mezza età hanno difficoltà a prendere sonno, mentre le persone più anziane riportano con maggiore frequenza risvegli notturni. Un recente studio ha dimostrato che l’ utilizzo di smartphone e tablet nelle ore serali ha un forte impatto sulla difficoltà dell’addormentamento. Quando andiamo a dormire dovremmo abituarci al buio e uno schermo luminoso nella totale oscurità influenza l’ inizio del sonno in maniera brusca e forzata.
L’ insonnia ha numerose ripercussioni sulla salute e sulla qualità della vita diurna. Secondo i ricercatori chi dorme almeno sette ore ha la capacità di reagire in modo positivo agli ormoni dello stress durante la giornata. Chi dorme poco e male presenta sonnolenza diurna, irritabilità, e deficit di attenzione, concentrazione e memoria che influiscono negativamente sull’ attività lavorativa, oltre alla paranoia che porta la privazione del sonno.
Se l’ insonnia si protrae nel tempo è necessario un intervento di tipo psicoterapeutico, mirato a migliorare la qualità e la quantità del sonno e i sintomi diurni correlati e ad una psicoeducazione delle associazioni tra il letto e l’ andare a dormire. Un recente studio ha dimostrato che una forma di meditazione, come la pratica di Mindfulness, può prevenire e risolvere i problemi legati al sonno.