DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO
Il disturbo ossessivo-compulsivo, è un disturbo su base ansiosa caratterizzato da pensieri, immagini o impulsi ricorrenti, intrusivi e ripetitivi (ossessioni), che determinano emozioni negative, come ansia, disgusto, colpa e “obbligano” la persona ad attuare azioni materiali o mentali ripetitive e ritualizzate (compulsioni), con lo scopo di rassicurarsi, gestire il disagio, evitare conseguenze temute catastrofiche.
I pensieri ossessivi possono riguardare lo sporco, i germi, le malattie, la paura di procurare inavvertitamente danni a sé e agli altri, di poter perdere il controllo dei propri impulsi diventando aggressivi, perversi, auto lesivi. Possono altresì riguardare dubbi persistenti rispetto al sentimento che si prova per il proprio partner o al proprio orientamento sessuale o alla propria rettitudine religiosa o morale. La persona percepisce tali pensieri come disturbanti e solitamente li giudica come eccessive o infondate, ma anche incontrollabili, impossibili da fermare.
Le compulsioni (dette anche rituali) sono comportamenti ripetitivi (come controllare, ordinare, lavare/lavarsi…) o azioni mentali ripetute ( pregare, ripetere formule, contare…) finalizzati a contenere il disagio emotivo provocato dalle ossessioni. Le compulsioni diventano facilmente rigide regole di comportamento e sono eccessive e talvolta bizzarre a chi le osserva dall’esterno.
Per poter diagnosticare un DOC è necessario che tali pensieri e comportamenti siano molto intensi e frequenti, occupino gran parte del tempo tutti i giorni e interferiscano con le abitudini di vita, lavoro e relazioni, causando un forte stress emotivo.
Tale disturbo colpisce il 2-3% delle persone di entrambi i sessi, e può esordire nell’infanzia, nell’adolescenza e nell’età adulta. Se non viene adeguatamente trattato con una psicoterapia specifica, tende a cronicizzare e ad aggravarsi nel tempo.
Numerosi studi clinici hanno confermato che la terapia cognitivo-comportamentale, con o senza farmaci, è la più efficace nel curare il DOC. Il trattamento comportamentale prevede l’esposizione e la prevenzione della risposta (accompagnate da tecniche distruttive e di gestione dell’ansia), che sono in grado di” modificare” alcuni meccanismi cerebrali riducendo la comparsa dei sintomi ossessivo-compulsivi. Il trattamento cognitivo mira a ridurre i pensieri catastrofici e l’esagerato senso di responsabilità percepito, e a rivalutare il significato e il valore del pensiero ossessivo.
In aggiunta, ma non in sostituzione, alla psicoterapia individuale, possono essere previste una terapia farmacologica, una terapia di gruppo (in grado di fornire supporto e incoraggiamento e ridurre la sensazione di isolamento) o familiare (utile ad aiutare i familiari nella comprensione e nella gestione del disturbo e a ridurre le problematiche di vita familiare causate dal DOC).