DEPRESSIONE
La depressione è una malattia del tono dell’umore, che può essere associata a eventi negativi e/o traumatici (separazioni coniugali, rottura di una relazione, lutti, difficoltà nei rapporti familiari o interpersonali, cambiamenti importanti, licenziamenti, fallimenti, una bocciatura a scuola….) , ma può essere anche conseguenza di una prolungata assenza di gratificazioni, anche in assenza di eventi traumatici.
Il disturbo è molto diffuso, riguarda il 15% della popolazione ed è in progressivo aumento. I sintomi possono colpire chiunque e a qualsiasi età, ma è più diffuso tra le donne adolescenti e adulte.
I principali sintomi, che devono durare per almeno 6 mesi per arrivare alla diagnosi, sono:
un sentimento di tristezza e sconforto per la maggior parte della giornata, quasi tutti i giorni, che duri da almeno 6 mesi:
- la perdita di interesse per le attività quotidiane, gli hobby e le passioni che si avevano prima
- la perdita di energie, il sentirsi sempre stanco, affaticato e svuotato fisicamente
- agitazione psicomotoria o, al contrario, movimenti rallentati
- problemi di concentrazione
- l’aumento o la diminuzione significativa del peso; i disturbi del sonno come l’ insonnia e l’ ipersonnia;
- pensieri ricorrenti di autolesionismo o di suicidio
- la ruminazione (processo in cui si ripensa alle stesse cose ancora e ancora), spesso il centro dei pensieri è quanto si stia male e il dubbio di potersi mai sentire meglio;
- la sensazione di disperazione e di impotenza in cui si crede che nulla potrà mai migliorare e non si può far niente per cambiare la situazione
- l’autosvalutazione, la presenza di sentimenti di inutilità, scarso valore o colpa, vedere gli errori come qualcosa di irrimediabile.
Senza un trattamento psicoterapeutico, da associare nelle forme moderate e gravi ad un trattamento farmacologico con antidepressivi o stabilizzatori dell’umore, i sintomi possono durare per settimane, mesi o anni. Purtroppo spesso chi ne soffre non cerca una cura o fatica a collaborare alla cura, perché si sente affaticato, sfiduciato e impotente.
Il trattamento psicoterapeutico individuale è mirato ad aiutare la persona a prendere consapevolezza dei circoli viziosi che mantengono e aggravano la malattia e a liberarsene gradualmente, facendo particolare attenzione a una possibile ricaduta.
La distimia è una forma di depressione più lieve ma cronica. Chi ne è affetto presenta almeno due dei sintomi sopra elencati per due anni o più e in generale ha una tendenza a criticarsi e lamentarsi costantemente e questo lo rende incapace di trarre piacere dalle attività di ogni giorno. La distimia può sfociare nella depressione maggiore, se non viene affrontata in modo efficace con una psicoterapia, mirata a ridurre lo stress, favorendo l’apprendimento di modalità efficaci di fronteggiare le situazioni problematiche, gestire le situazioni interpersonali e lavorative e riducendo l’atteggiamento di negatività, disperazione e passività.
LA DEPRESSIONE NEI BAMBINI
La depressione nei bambini è stata studiata solo di recente, perché per molto tempo si è pensato che fosse un disturbo che si manifestava solo in età adulta. In realtà anche nei bambini e negli adolescenti tale disturbo può portare ad una grave compromissione del loro funzionamento scolastico e sociale.
I bambini depressi appaiono infelici, lamentosi, irritabili, si sentono sfiduciati, senza valore e impotenti. Sono frequenti espressioni linguistiche auto svalutanti (“Non posso, non riesco, non sono capace”). Manifestano perdita di interesse/piacere per le attività quotidiane. Sono presenti anche sentimenti di inutilità, colpa, mancanza di fiducia in sé stessi
Un diverso sintomo del disturbo dell’umore che nel bambino e nell’adolescente depresso può sostituire la tristezza è la rabbia, che porta a comportamenti di opposizione e protesta (negazione dei sentimenti depressivi) impulsività e aggressività.
Come nell’adulto, anche nel bambino possono essere presenti modificazioni nel sonno, con ipersonnia (sonnolenza diurna) o insonnia, nell’alimentazione, con inappetenza o iperalimentazione; modificazioni nel livello di energia (facile stancabilità) o nella motivazione (difficoltà ad iniziare attività), scarsa capacità di concentrarsi e ridotte prestazioni nelle attività scolastiche.
In generale i bambini tendono ad avere la depressione assieme ad altri disturbi e, in generale, più sintomi sono presenti, più la depressione è grave. Importante tenere presente che anche quando il bambino non soddisfa tutti i criteri per porre diagnosi (casi “sotto soglia”), è comunque vulnerabile a sviluppare in futuro una depressione vera e propria.
Tra le cause di depressione nel bambino ci possono essere una carenza affettiva materna o una relazione distorta madre-figlio, la presenza di un genitore a sua volta depresso, separazioni o perdite. Nella maggioranza degli adolescenti si riscontrano difficoltà di lunga data di natura sociale e familiare e un generale malfunzionamento familiare. In alcuni casi vi è uno specifico fattore precipitante, un evento o una circostanza che è possibile individuare all’esordio del disturbo. In altri casi vi è un lento deterioramento delle competenze sociali e di coping (il fronteggiamento delle situazioni della vita) senza eventi scatenanti.
L’intervento prevede un percorso psicoterapeutico con il bambino/adolescente, mirato a modificare i pensieri autosvalutativi disfunzionali e i vissuti emotivi di fallimento e di perdita, accanto ad un sostegno psicologico ai genitori, che devono aiutare il figlio a recuperare le sue competenze emotive e ristabilirsi sul piano della relazione lavorando sugli aspetti legati alla perdita.